Oltre la Legge: la tutela della sicurezza degli studenti durante i Pcto

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I Pcto presso lo Studio Legale Maffi

Negli ultimi mesi, la cronaca è tornata ad affrontare il tema della tutela della sicurezza degli studenti durante i Pcto. “Pcto” altro non è che l’acronimo di “percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento”, modalità con la quale si definisce oggi l’ex programma di alternanza scuola-lavoro. Lo Studio Legale Maffi, da sempre attento alle dinamiche di sicurezza sul lavoro e alle opportunità di crescita professionale per i giovani, ospita presso la propria sede studenti interessati ad approfondire nella concretezza il mondo legale.

 

Come già fatto a febbraio con l’analisi di Korinne sui matrimoni di convenienza, desideriamo qui lasciare spazio anche a Lowell, studente delle Scuole superiori che ha scelto di attivare un Pcto presso lo Studio Legale Maffi, a Darfo B.T. (Brescia). Lowell, stimolato dai recenti fatti di cronaca e da un caso specifico affrontato dallo studio, ha deciso di proporre a sua volta un focus di carattere legale sulla tutela della sicurezza degli studenti durante i Pcto e dei lavoratori in generale. Prima di addentrarci nella sua analisi, ricordiamo che gli Avvocati dello Studio Legale Maffi hanno recentemente approfondito, sempre su questo blog, il tema del lavoro stagionale minorile in un articolo utile per avere un quadro ancora più completo della normativa qui esposta.

 

“Durante il mio Percorso per le Competenze Trasversali per l’Orientamento, ex alternanza scuola-lavoro, presso lo Studio Legale Maffi ho avuto modo di approcciare una disciplina tanto interessante quanto esterna alla mia comfort zone, applicando ciononostante le mie conoscenze e soft skill, sentendomi infine un lavoratore a tutti gli effetti, nonché parte funzionale dell’ambiente lavorativo sopracitato.” – Lowell Pedretti

Il tema della sicurezza sul lavoro: la linea sottile tra il paradosso e il razionale

In vista dell’attivazione dei Pcto, la classe di Lowell aveva approfondito il tema della sicurezza sul lavoro. I professori avevano infatti avuto cura di dedicare un maggior numero di lezioni all’argomento, al fine di trasmetterne l’importanza agli studenti. Come sottolinea anche Lowell, la sicurezza sul posto di lavoro “non è altro che un diritto che riguarda tutti i protagonisti del mondo del lavoro.” Un concetto che è bene applicare anche agli studenti che a questo mondo si affacciano. A tale proposito, la Legge 107/2015 sostenuta dal Governo Renzi al fine di garantire agli studenti un’effettiva capacità di prestazione professionale sul campo genera dibattito e riflessioni. Nonostante esista una normativa tutelante, l’idea di sicurezza sul posto di lavoro viene spesso a mancare e questo si è dimostrato interessare, purtroppo, anche i giovani.

 

È il 16 settembre 2022 quando Giuliano de Seta, studente che sta svolgendo un tirocinio al fine di acquisire crediti formativi, viene schiacciato da una lastra di metallo. Il suo è il terzo caso di mancata sicurezza sul lavoro che, nel corso del 2022, ha destato l’attenzione mediatica italiana. Sul tema, il pubblico si presenta attualmente diviso:

  • c’è chi identifica i tirocini in azienda come espressione di un sistema distorto e paradossale, volto a incrementare lo sfruttamento della giovane manodopera
  • e chi, contrariamente, reputa l’iniziativa come funzionale e formativa, utile affinché lo studente si prepari all’ingresso nel mondo del lavoro.

 

Il dibattito resta senz’ombra di dubbio aperto, come tristemente dimostrano le reazioni alle giovani morti testimoniate dalla cronaca nel corso dell’anno. È corretto quindi ribadire che la sicurezza sul lavoro rappresenta una condizione essenziale per il lavoratore, necessaria a prevenire rischi e infortuni e a garantire un ambiente di lavoro sereno e ottimale. A tale proposito, va ricordato anche che gli obblighi sanciti dal Testo Unico sono applicabili in e per tutte le aziende dov’è presente almeno un lavoratore di qualunque categoria: apprendista, volontario, tirocinante e studente coinvolto nell’alternanza scuola-lavoro, etc. Per comprendere meglio il tema delle cosiddette morti bianche, è bene capire a fondo quali sono, nel concreto, le misure da adottare per la tutela della sicurezza degli studenti durante i Pcto.

La tutela della sicurezza degli studenti durante i Pcto

I casi di cronaca non ci fanno quindi stare completamente tranquilli rispetto alla tutela della sicurezza degli studenti durante i Pcto. Da un lato si può trattare di casi in cui il diritto alla sicurezza sul posto di lavoro viene di fatto disatteso. Dall’altro, alcuni infortuni possono derivare invece da imperizia o negligenza da parte del lavoratore. Queste osservazioni si collegano a un caso preso in esame durante il tirocinio di Lowell: “Il fascicolo che ho studiato affonda le proprie radici in un’azienda e interessa un operaio infortunatosi durante una delle attività che era solito adempiere. La famiglia del lavoratore conviene in giudizio la società datrice di lavoro per ottenere un risarcimento del danno patrimoniale e morale quale conseguenza dell’infortunio da lui subito. Durante l’attività di tornitura di una trave, l’offeso veniva colpito dalla stessa, uscita dalle fasce di sollevamento mentre cercava di posizionarla all’interno del tornio di lavorazione.”

 

Ovviamente, il caso menzionato non rientrava in un programma di ex alternanza scuola-lavoro, trattandosi invece di un operaio adulto assunto dall’azienda. L’infortunio ha comunque offerto a Lowell materiale di spunto per riflettere sulla linea sottile che differenzia la responsabilità del datore di lavoro da quella del lavoratore. La domanda è: il dipendente ha svolto la propria mansione con negligenza, o il datore di lavoro non ha rispettato la normativa in materia di sicurezza? Una domanda sempre valida, sia che si tratti di personale assunto che di studenti aderenti a un Pcto.

Gli obblighi del datore di lavoro

Stando alla Corte di Cassazione (Ordinanza n. 25597 del 22 settembre 2021), in linea generale il datore di lavoro è responsabile quando trascura l’obbligo di tutela delle condizioni di lavoro (ex art. 2087 del Codice Civile) se le misure di prevenzione del rischio non sono sufficienti ad eliminare al cento per cento i rischi legati all’attività lavorativa e a prevenire anche tutti i possibili pericoli di negligenza del lavoratore. Il datore di lavoro deve quindi mettere in conto che i lavoratori possano agire con impudenza, superficialità e senza rispettare le direttive impartite in materia di sicurezza; pertanto, deve adoperarsi per tutelare la loro salute anche nell’ipotesi in cui la colpa effettiva ricada sul dipendente.

 

In sostanza, il datore di lavoro è chiamato ad accertarsi che l’ambiente di lavoro non sia a rischio. Il rischio va quindi eliminato a prescindere, escludendone anche un livello di tipo residuo. Per questa ragione, qualora una qualche entità di rischio sussista, il datore ha il dovere di attivarsi per eliminarla alla radice, arrivando anche a sospendere l’attività di lavoro, se necessario.

Gli obblighi del lavoratore

Come indicato sopra, spesso è importante guardare anche alle modalità operative del lavoratore. In quest’articolo si desidera parlare di lavoratori in generale, equiparandone quindi le condizioni a quelle degli studenti in Pcto. Va precisato che può insorgere un certo grado di corresponsabilità del lavoratore vittima dell’infortunio. Questo si può verificare perché la Legge impone degli obblighi anche al lavoratore, obblighi che può succedere vengano disattesi. Nello specifico, l’obbligo più importante cui ci si riferisce qui è il dovere di diligenza a tutela della propria e dell’altrui incolumità.

 

Infatti, l’unica ipotesi in cui può essere riconosciuta una responsabilità concorsuale tra datore di lavoro e lavoratore si verifica quando il danno è frutto di un’azione eccezionale compiuta dal lavoratore, pertanto totalmente estranea alle direttive ricevute e allo svolgimento del lavoro. Se invece il datore di lavoro non ha predisposto tutte le misure di sicurezza necessarie al fine di rendere effettivamente sicuro il posto di lavoro, poco importa se l'infortunio è dipeso da negligenza del dipendente o da altra causa: il lavoratore in tal caso non viene ritenuto responsabile e la colpa ricade sul datore. Da quest’analisi nasce il commento del nostro tirocinante, con cui desideriamo chiudere un approfondimento partito dalla tutela della sicurezza degli studenti durante i Pcto e arrivato ad abbracciare la più ampia tematica delle morti bianche in generale.

 

Alla luce di quanto esposto, nonostante le norme in materia di sicurezza sul lavoro siano particolarmente stringenti per i datori di lavoro, i dati relativi agli infortuni (anche con riguardo ai più giovani) lasciano intendere una realtà priva di miglioramenti. È corretto quindi chiedersi se queste norme siano sufficienti a garantire l’effettiva tutela dell’incolumità fisica dei lavoratori. Allo stesso modo ci potremmo anche chiedere: cosa sfugge durante i controlli sul campo? Il lavoro nasce come attività capace di garantire all’uomo dignità e sicurezza, diritti riconoscibili a ognuno di noi. Ma è davvero possibile parlare di sicurezza sul lavoro? Ad oggi non abbiamo una risposta sicura, ma una certezza c’è: sul lavoro, la sicurezza non è ancora un diritto garantito al cento per cento e, purtroppo, ne abbiamo quotidianamente la dimostrazione.

Lowell Pedretti

lemaffi.it

In quest’approfondimento, i nostri Avvocati hanno cercato di semplificare i passaggi delle varie procedure cui si può ricorrere. Lo Studio Legale Maffi resta a disposizione anche per consulenze legali nell’ambito del Diritto societario: ​​​​​​​ info@studiolegalemaffi.it