Oltre la Legge: possibili soluzioni sociali per matrimoni di convenienza infelici

soluzioni-sociali-per-matrimoni-di-convenienza-infelici.jpg

Lo Studio Legale Maffi e le Scuole Superiori

Lo Studio Legale Maffi accoglie i ragazzi delle Scuole Superiori, facendo tesoro dell’opportunità data dal programma di alternanza scuola-lavoro. Si tratta di un’esperienza molto significativa sia per lo studente che intraprende il percorso, sia per gli Avvocati dello studio, che entrano in contatto diretto con il punto di vista di una persona molto giovane e in fase di formazione. Fare alternanza presso il nostro studio legale significa osservare da vicino le attività forensi, facendosi un’idea più precisa dell’ambito in cui intraprendere la propria futura carriera.

Ogni giovane che ospitiamo porta con sé una visione del contesto contemporaneo che è anche frutto delle materie scolastiche studiate e della propria passione per l’approfondimento di temi che gli stanno a cuore. Sicuri di fare cosa gradita verso la studentessa, ospitiamo quindi la testimonianza di Korinne Gomes (Liceo delle Scienze Umane, Breno). Korinne ha saputo cogliere i collegamenti tra il Diritto e le Scienze Psico-sociali, dando importanza all’aspetto personale dei soggetti coinvolti nelle vicende giuridiche. Da qui, la volontà dello Studio di accogliere una sua breve analisi sulle possibili soluzioni sociali da adottare in casi di matrimoni di convenienza rivelatisi infelici. Il titolo del pezzo si discosta volutamente dalla tipologia di titoli abitualmente scelti per gli altri articoli del blog, al fine di rimarcare la peculiarità di quest’approfondimento.

Il focus è partito proprio dalle parole di Korinne: “Durante la mia permanenza presso lo Studio Legale Maffi mi sono sentita parte integrante del mondo del lavoro e ho avuto la fortuna di poter ampliare il mio lessico settoriale. Tra i differenti fascicoli osservati, ho avuto modo di interessarmi particolarmente ad un caso penale nel quale i soggetti principali sono una donna di origine italiana e un uomo di origine straniera, uniti in matrimonio. Quanto segue è una breve analisi sugli aspetti sociali del caso, un esercizio che ho trovato molto utile per il mio percorso di formazione e che spero possa fornire un punto di vista interessante sui matrimoni di convenienza.

 

Divergenze tra coniugi di nazionalità diversa

Come anticipato sopra, il caso preso in esame affonda le proprie radici nelle divergenze tra due coniugi di nazionalità diverse. Interessante è analizzare il modo di porsi delle due parti. Nello specifico, la moglie (nazionalità italiana) è l’imputata e tende a sostenere con molta sicurezza la propria posizione, sottolineando di non essere colpevole in quanto non vi sono prove contro di lei. Si autodefinisce “una donna italiana”, alla quale lo Stato non andrà mai contro, contrariamente a quanto potrebbe accadere al marito (straniero). Il marito si descrive invece come colui che è obbligato a mantenere la moglie, assecondandone le pretese. Egli presenta molteplici prove, concrete, di aggressioni verbali esercitate su di lui da parte della moglie.


Il caso rientra nella categoria dei matrimoni di convenienza, combinati per far sì che il marito ottenga la cittadinanza italiana e che, in cambio, la moglie ne ricavi un introito di carattere economico. I protagonisti di questa vicenda si trovano infatti legati unicamente da un accordo che si è capito non essere stato rispettato a pieno. Da ciò ha appunto avuto origine l’ira della moglie che, nel tempo, ha riposto speranze, sogni ed obiettivi personali nel mondo delle dipendenze (in particolar modo sotto forma di droghe pesanti).


L’accordo che lega i due coniugi non ha una base fondante, ma pare venire portato avanti per comodità. Da un lato si colloca infatti il mantenimento ordinario a favore della moglie, mentre dall’altro la possibile permanenza sul territorio italiano da parte del marito. Partendo da quest’osservazione, potremmo quindi ipotizzare che i due soggetti presentino delle difficoltà ad integrarsi nel contesto sociale. I due non condividono nemmeno la stessa abitazione e le loro conversazioni non risultano comuni ad alcun altro membro della società, avvalendosi di costruzioni arretrate sotto il profilo dello sviluppo morfologico.

Litigi e reati all’interno della coppia

Quali soluzioni sociali si possono proporre per una coppia di questo tipo, in cui oltre ai litigi si è anche fatta esperienza di reati? Il marito provvede a versare alla consorte ingenti quantità di denaro (su continua richiesta della stessa). Da parte sua, la moglie desidera soltanto colmare i propri bisogni, pretendendo che il marito rispetti gli accordi pattuiti. Se i litigi non fanno che spezzare ulteriormente i, di fatto, già inesistenti legami di coppia, la situazione è peggiorata dagli illeciti. Alla moglie vengono infatti ascritti i reati di estorsione (art. 629 del Codice Penale) e di maltrattamenti contro familiari o conviventi (art. 572).

Quanto al reato di estorsione, analizzando la condotta della moglie è emerso un atteggiamento aggressivo e minaccioso nei confronti del marito. Atteggiamento confermato dall’esistenza di messaggi scritti e vocali (trascritti dalla Polizia Giudiziaria). Il comportamento della donna la porterà quindi ad essere ritenuta colpevole del reato di estorsione per aver esercitato in maniera consapevole una pretesa non dovuta, volta a soddisfare i propri piaceri personali, nonché le proprie dipendenze.

La donna sarà invece assolta in ordine al reato di cui all’art. 572 del Codice Penale, in quanto le condotte venivano esercitate quando la convivenza tra le due parti era già cessata. È bene specificare che i due non avevano alcun rapporto di solidarietà, il tutto si basava unicamente su un accordo (matrimonio di convenienza). Mancano quindi i requisiti perché possa integrarsi il reato di maltrattamenti in famiglia.

 

Le possibili soluzioni di carattere sociale

Come anticipato nell’introduzione, più che un focus su “Cosa dice la Legge” sui matrimoni di convenienza, questa desidera essere una breve analisi di carattere sociale. Quali possibili soluzioni si potrebbero prendere in considerazione per migliorare la situazione delle parti? Dopo avere analizzato la sussistenza o meno di illeciti, è bene quindi aggiungere una riflessione anche in merito al futuro delle persone tristemente protagoniste della vicenda.

Prima di tutto, le due parti potrebbero venire aiutate socialmente adottando una serie di metodologie mirate. Per esempio, la signora potrebbe trarre notevole giovamento dal venire indirizzata presso centri specializzati di sollievo rapido e completo per tossicodipendenti. Il fatto che la donna abbia già tentato questa strada in passato non implica per forza di cose che essa non possa dare buoni frutti in futuro. Inoltre, il soggetto si potrebbe rivolgere anche a dei centri focalizzati sullo studio e sulla terapia legata ai disturbi di personalità. Questo passaggio porterebbe particolare giovamento in merito al fatto di contenere i propri istinti aggressivi verso terzi.

Quanto al marito, sarebbe opportuno prendere in considerazione una serie di attività ed iniziative volte a stimolare una sua maggiore integrazione nel tessuto sociale italiano. Tra queste, sarebbero decisamente utili dei corsi di lingua, finalizzati non solo a migliorare i livelli di comprensione di messaggi e di espressione, ma anche di conoscenza della cultura italiana. Tale conoscenza aprirebbe inoltre le porte ad una maggiore educazione e dimestichezza verso i valori e le leggi. Essa potrebbe altresì stimolare la frequentazione di luoghi pubblici d’incontro, decisamente utile per ampliare la propria cerchia di conoscenze e fare esperienza di una maggiore varietà di caratteri.

Korinne Gomes